" Mandrakico " l'organizzatore, stavolta appoggiato ad una stagna figura femminile
Ho coniato questo termine perchè non sono riuscito a trovarne uno sostitutivo per l'operato dell'organizzatore. Dopo ogni curva, dietro qualsiasi tornante c'ha fatto ammirare paesaggi montani e panorami mozzafiato. A differenza del fumettistico personaggio, qui non si trattava d'illusionismo. Voglio essere sincero: alcuni tratti per me erano inediti ! Mai percorsi con la moto; fatto dovuto anche perchè non frequento tantissimo la montagna a causa delle costanti piogge e del clima tutt'altro che mite.
Leggi tutto: Dolomiti Tour 2-3-4 ottobre 2009 - Il report di Giuseppe
Ho creato l'album del tour, caricate pure le vostre foto: http://www.mototouronoffroad.it/photoga ... p?album=27
Prefazione del report.
Ora che il tour s’è compiuto devo dichiarare e motivare le mie scelte sul tracciato e sulla tempistica dello stesso, nonché sulle decisioni prese organizzativamente a salvaguardia dello stesso.
Ad abbracciare la politica del ns. Gruppo (fuoristrada leggero con moto da enduro stradale anche in coppia), ho inserito gli iniziali 80 km d’asfalto che hanno avuto due scopi ben precisi: far conoscere una parte della Marca Trevigiana (aspetto turistico) ed arrivare sulle sponde del Piave ad un orario di “limitazione rischio accertamenti” (aspetto fuoristradistico). Il tempo calcolato per lo sterro da li in avanti fino a giungere all’ostaria per il pranzo, l’avevo quantificato in 110/120 min. con andatura molto ma molto tranquilla, soste turistiche brevi, inconvenienti a parte. Per farmi aiutare dalla sorte avevo limitato la partecipazione a 20 moto pur ben sapendo che non avrei mai raccolto tante adesioni, anche in relazione ad alcuni tratti di difficoltà a livello 4 denunciati. La Transappenninica programmata in concomitanza ha avuto il suo ruolo.
Report.
Quando apriamo gli occhi, alle 7 di mattina, i primi rumori avvertiti sono i tuoni in lontananza e tutta quell’attività preparatoria ai temporali. Le nubi sono comunque distanti e ci risparmiano alla partenza ma dopo 15 km siamo costretti ad impermeabilizzarci. Non sono avvezzo alle bestemmie, ma in quell’occasione è stato veramente duro non cedere alle tentazioni nonché provocazioni della pioggia sempre più insistente.
Con immenso piacere al ritrovo c’è già qualcuno che ci aspetta. Ho solo il tempo per salutarli che sono tempestato dalle telefonate dei rinunciatari. WALTER da Zurigo è presente come i tre veneziani: MICHELE, ANDREA e VINICIO. Poi arrivano tutti gli altri, dal vicentino, dal padovano, dal trevigiano e perfino dal Lido di Venezia. Partiamo quasi puntuali e tutti in umido sotto le tute antipioggia. Alla chiesa dei Templari ce le togliamo e scattiamo la prima foto di gruppo.
Poi tutto liscio fino a S.Michele d/P. dove ci attendono MARCO e KATIA che scambiano MICHELE che si licenzia dal gruppo. L’orario è ottimale per lo scopo prefissato. La sponda destra del fiume sacro alla Patria, ospita 12 moto che scaricano sulle sue grave la potenza dei loro motori. Troviamo già molte pozze a testimonianza che il temporale mattutino s’è scaricato anche qui. Quando arriviamo alle prime pozzanghere su terra, in BlackPegaso si ridesta l’imprinting avuto probabilmente col precedente proprietario, 85.000 km. fa e sfrutta il mezzo, l’acqua stagnante, per raggiungere il suo fine: l’ammaraggio. La bestia meccanica avrà fatto questo ragionamento: ho le ali come le anatre; le anatre amano l’acqua: mi c’immergo anch’io ! Noi due montati eravamo già scoglionati per l’acqua presa dal cielo, ma vani sono stati i tentativi a dissuaderla. Per due volte abbiamo raccolto il limo sul fondo di quegli avvallamenti di terreno pieni di liquido marrone.
Poi in un batter d’ali abbiamo raggiunto le colline e collina dopo collina passando per un paio di tratti che hanno messo a dura prova riflessi e capacità dei partecipanti, dopo aver accumulato un’ora di ritardo al ristoro, ivi siamo giunti sotto una dispettosa pioggia. Accolti dallo sguardo incazzato dell’oste conscio oramai d’unire il ns. pranzo con la cena d’altri clienti, abbiamo invaso l’ostaria (la "a" non è sbagliata, in dialetto locale) col ns. vestiario intrinseco di pioggia e di sudore. Le cibarie ed il vinario sono stati apprezzati tra sorrisi, battute, racconti di vita ed avventure vissute. Proprio in questo frangente è emerso dal gruppo un altro personaggio interessante, carico di racconti ed esperienze motociclistiche vissute in prima persona: FRANCESCO. Simpaticamente eloquente, di compagnia e di smisurato riconoscimento.
Siccome io il giro lo avrei concluso con qualsiasi tempo, perché questa era la mia missione, a fine pasto molti sono gli arrivederci. In sei abbiamo attaccato il Cansiglio. All’inizio dello sterrato MARCO (Cagiva) si sente saturo e ci saluta. L’anello del Cansiglio non ci permette distrazioni osservanti sulla panoramica di fondo valle, è troppo fosco, annuvolato e ci accompagna sempre una noiosa pioggerellina. Il fondo roccioso ed a tratti anche smosso ci tiene vigili. Nel sottobosco il fogliame caduto e poltiglioso dalla pioggia, mette a dura prova la tenuta delle ns. moto. Raggiunto l’asfalto ANDREA e VINICIO non ci accompagneranno sulla Strada del Santo.
Una pista forestale di difficile manutenzione tanto d’averla estromessa al traffico veicolare (e qui lasciatemi vantare d’essere riuscito a farmi rilasciare un permesso per circolarci con 20 moto) per caduta sassi, fondo smosso a tratti ed in altri lastricato di roccia a scalini. Anche qui i ns. riflessi e capacità conduttive di mezzi a due ruote in fuoristrada, sono messi a dura prova. Ha smesso di piovere nell’occasione. Quei 7 km li gustiamo sudando metro dopo metro, tornante dopo tornante.
Giunti alla fine ci viene da dedurre che sarebbe stato un percorso molto selettivo per tanti dei partecipanti odierni e forse le scelte fatte sono state consone ed appropriate al buon esito finale del motogiro.
Non posso non pensare che in due montati l’avevo già percorsa cinque volte in salita questa strada che di santo ha veramente poco!
Onore al merito per FRANCESCO (Pd) e WALTER (Zh), ambedue su KTM, gli unici a percorrere tutti i 201 km del tracciato. WALTER mi è stato d’aiuto anche in altre non meno importanti circostanze: grazie!
Aperta la porta di casa mi sono piombati addosso i lt. di pioggia presa che m’hanno inzuppato l’abbigliamento in pelle e tutti gli interessi del kmtraggio di cui sopra forse fino a raddoppiarlo. C’è stato solo il tempo per un bagno caldo ed i ringraziamenti sul forum.
La bottiglia di Wildbacher, non bevuta all’ostaria ed asportata a domicilio per assorbirla in rilassamento e meditazione totale può attendere.
Che lo si sappia: in cantiere per il prossimo anno ho già la seconda parte del Tour Marca Trevigiana dove le parti interessate saranno il Quartier del Piave e l’Alta Marca, km e km in mezzo alle vigne di Prosecco e…..aspettate per vedere e sterrare.
La prima cosa è ovviamente la scelta del posto.
In Italia di località belle da vedere e da scoprire ce ne sono tante ma il campo si restringe nel momento in cui si voglia fare fuoristrada e si abbia a disposizione una sola giornata.
Di sterrati ce ne sono ma è difficile unire al piacere di un bel giro off-road il desiderio di mangiare anche qualche buona cosina e l’esigenza di un facile e ben accessibile punto di ritrovo.
Quest’anno questo “arduo” compito l’ha svolto il mio pilota cioè Luca Carovano coadiuvato dai sempre presenti e attivi coordinatori e membri del club.
Il giro prevede sette sterrati dislocati tra Il Lago di Santa Luce (PI) e Riparbella (PI), cinque dei quali da affrontare la mattina e i restanti due dopo pranzo.
Ma nel mio report non starò certo ad elencare tutte le caratteristiche degli sterrati, primo perché non ne ho la competenza e secondo perché alla fine sono, è vero, il motivo per cui ci ritroviamo e fonte di divertimento per tutti i motociclisti, ma di certo non sono l’unica cosa degna di considerazione.
Quello che trovo invece veramente interessante da raccontare è l’esperienza extra moto.
Dato che qualcuno dei partecipanti ha preferito arrivare il sabato pomeriggio, per Luca e me è un vero piacere accompagnarli in un “mini tour” sul lungomare di Livorno e fare in loro compagnia un aperitivo/cena.
Li riportiamo al D&D Hotel a Fauglia e andiamo tutti a letto presto dato che ci aspetta una bella e intensa giornata all’aria aperta in sella alle nostre moto.
La domenica mattina appare subito bella: cielo sereno e limpido, nemmeno una nuvola e un venticello fresco che sembra essersi levato per l’occasione.
Il ritrovo è fissato per le 9.30 nel parcheggio dell’Agreste ma già dalle 9 Luca e io siamo lì.
Qualcuno ci ha comunque già preceduto segno che, come noi, non vede l’ora di partire.
Prima della pubblicazione del giro andiamo a chiedere se possiamo servirci dello spazio antistante il negozio come punto di ritrovo: i titolari sono ben felici di metterlo a nostra disposizione e ci dicono che la mattina del giro saranno lieti di offrirci anche qualche assaggino di schiacciata. Tutto questo prima dell’inizio dell’estate.
C’è da fare una premessa: l’Agreste è una azienda in località La Vallicella di Fauglia a conduzione familiare in cui si trovano cose fatte direttamente da loro di una bontà estrema, oltre a prodotti di aziende locali.
Luca e io ci andiamo quando abbiamo voglia di qualcosa che nei negozi normali difficilmente si riesce a trovare e per fare qualche sana merenda.
Tutte le persone che vi lavorano sono sempre gentili e disponibili e la mattina del giro non si sono smentite.
Quello che doveva essere un assaggino è diventato un vero e proprio banchetto a base di prodotti tipici toscani: affettati, formaggi, schiacciata, pizza, grissini, vino oltre che caffè e acqua.
Tutto buonissimo, caldo e fragrante!! Ci siamo “tuffati” a far colazione e poi di corsa a prepararsi.
Ringrazio ancora gli amici dell’ Agreste che ci hanno offerto una colazione con i fiocchi!!
Foto di rito, tutti pronti sulle moto ed ha ufficialmente inizio lo “Sterrotto Toscano”.
Ci aspettano i cinque sterrati mattutini : il primo e il secondo ok, poi arriva il terzo che è quello un po’ più “ballerino” ma che poi, fatto in due risulta meglio che in solitaria!
Durante la mattina facciamo due soste: una occasione per scambiarsi qualche impressione, per far due battute e per le sempre gradite foto, testimonianze della bella esperienza che stiamo vivendo e ricordo per il futuro.
Personalmente, tra uno sterrato e l’altro, dove non devo occuparmi di non allentare la presa delle maniglie per non finire disarcionata dalla moto, riesco a godermi il bel panorama che offre la toscana in questa stagione: anche se non sono i colori vari e intensi che si vedono a primavera o in estate, i toni del marrone, i campi smossi in attesa di essere seminati, il venticello gradevole, le belle case sparse e l’assoluta tranquillità mi fanno dimenticare i disagi che comporta il fuoristrada e arrivare quasi senza rendermene conto all’ora di pranzo.
Anche in questo caso, la scelta del ristorante non è stata per niente lasciata al caso e Luca e la sottoscritta si sono “sacrificati” andando a luglio a cena per testare la cucina.
La posizione del ristorante è ottimale ma se poi le pietanze non meritano ne va cercato un altro.
Test superato a pieni voti e quindi la pausa pranzo la facciamo al ristorante L’Agrifoglio a Castellina Marittima.
Il nostro tavolo è sotto un pergolato e abbiamo tutto lo spazio a nostra disposizione tanto che nel giro di cinque minuti sembra di essere in enorme stand di abbigliamento motociclistico: caschi ben ordinati sui tavoli, giacche appese alle sedie, paraschiena, protezioni e qualche stivale da enduro qua e là.
Si sta benissimo e se non fosse per noi ci sarebbe un gran silenzio.
Questo ci permette veramente di comunicare senza alcuna difficoltà: si parla del più e del meno e si mangia tutto quello che ci portano.
Spero che quello che abbiamo scelto come menù sia piaciuto a tutti! Comunque ho trovato tutto molto buono e le porzioni tutt’altro che misere tanto che qualcuno, complice la stanchezza, ne ha approfittato per distendersi un po’ in un piccolo prato.
Dopo esserci rimpinzati a dovere arriva il momento di risalire in moto.
Il tempo di pagare il conto e di bere un amaro e via verso gli ultimi due sterrati.
Fortunatamente prima c’è un tratto in asfalto!!!
I fuoristrada dopo mangiato son tremendi!
Arriva velocemente la fine del giro e ci ritroviamo nuovamente nel parcheggio dell’Agreste!
Qualcuno si prende un succo di frutta, qualcun' altro una birra fresca e, come se non fosse stato già abbastanza, ci viene offerto dell’ottimo gelato artigianale.
Veramente senza parole!!! Arriva purtroppo il momento dei saluti: impolverati, stanchi ma spero soddisfatti, i miei nuovi e vecchi amici motociclisti si apprestano a tornare a casa.
Luca, io e qualcun altro che non deve affrontare un lungo viaggio, ci tratteniamo ancora all’interno dei locali dell’Agreste a far due risate col titolare, il sig. Barsotti.
Alla fine anche noi risaliamo in moto direzione casa.
Mi dispiace che il giro sia finito ma mi consolo pensando che ce ne sarà presto un altro.
Ringrazio ancora tutti i partecipanti e le loro moto per la partecipazione e la compagnia.
Ringrazio il mio personale motociclista che affronta qualsiasi sterrato in due pur di farmi divertire!
Vi aspetto tutti ai prossimi giri e mi raccomando: portate anche le passeggere!!!!
Son sicura che si divertiranno anche loro! Un saluto a Viviana, l’altra zavorrina presente al tour, che come sempre a partecipato con grande entusiasmo e che si è lasciata coinvolgere nelle degustazioni più estreme fino ad arrivare al gelato con carciofino sott'olio a seguire!!
Alla prossima e un bacio grande a tutti!!!!
Lamps lamps Erika